Saturday, October 17, 2009
I nuovi martiri
Ci sono popoli che stanno ripercorrendo il cammino percorso in passato dall’Occidente, quando dalla barbarie passò, grazie al cristianesimo, alla civiltà. Già sapevamo delle persecuzioni contro i cristiani in India. Ora un Vescovo sudanese, presente al Sinodo in corso a Roma, ci informa che i cristiani nel suo paese vengono addirittura crocifissi. Non saranno cristiani “adulti” come noi, ma muoiono per la loro fede. E questa è l’unica speranza per la Chiesa, per i loro paesi, per l’umanità intera. Mentre noi siamo tutti presi a legiferare sulla RU486 e sul reato di omofobia, nel terzo mondo c’è ancora chi è disposto a dare la vita per la sua fede in Cristo. Mentre noi stiamo distruggendo la nostra civiltà e tornando alla barbarie, ci sono dei martiri che stanno costruendo, col loro sangue, una nuova umanità.
Friday, October 16, 2009
«Rifare» la Sindone? Provateci
Ormai è un ritornello che si ripete regolarmente. Ogni volta che viene indetta un’ostensione della Sindone assistiamo, nei mesi che la precedono, ad una serie di scoperte presentate come sensazionali che dimostrerebbero che la Sindone è un falso realizzato con le tecniche più svariate, ovviamente in epoca medioevale. Già all’inizio dell’estate è giunta dagli Stati Uniti la notizia che la Sindone sarebbe l’autoritratto di Leonardo realizzato dal genio toscano in una vera e propria camera oscura utilizzando un busto con le proprie fattezze che avrebbe lasciato l’impronta su di un telo trattato con chiara d’uovo e gelatina: in pratica l’invenzione della fotografia sarebbe da far retrocedere di quasi 400 anni! E fino ad ora non ne sapevamo nulla! A questa ipotesi se ne è immediatamente aggiunta un’altra (in realtà proposta già da tempo) che sostiene che l’immagine della Sindone è facilmente realizzabile con un pirografo. Una trentina di anni fa un medico barese affermò di essere riuscito ad ottenere un’impronta simile a quella della Sindone sfruttando l’energia termica generata da un bassorilievo riscaldato. E si potrebbe proseguire a lungo con l’elenco di tali teorie.Ora è la volta di un chimico di Pavia che, secondo le notizie riportate da alcuni quotidiani, sostiene di aver realizzato anche lui un’impronta identica a quella della Sindone usando come matrici il corpo di un suo assistente e un calco in gesso e utilizzando ocra rossiccia, tempera liquida, acido solforico e alluminato di cobalto. Non ho nessun motivo per dubitare della cura e della professionalità con cui tali manufatti sono stati realizzati, ma nutro forti perplessità che possano essere seriamente messi a confronto con la Sindone e la sua immagine. Non è sufficiente ottenere un’immagine che ad un esame visivo appaia simile a quella presente sulla Sindone. Forse fino ad alcuni decenni fa sarebbe stato sufficiente, oggi non più. L’immagine della Sindone e le cosiddette "macchie ematiche" visibili sul telo sono state studiate in modo approfondito soprattutto in seguito alla campagna di raccolta di dati e di campioni effettuata sulla Sindone dall’8 al 13 ottobre 1978. I risultati dell’analisi di tali dati sono stati resi noti dagli scienziati che parteciparono alla ricerca in decine di articoli pubblicati su prestigiose riviste scientifiche internazionali. In particolare gli scienziati statunitensi appartenenti allo Sturp (Shroud of Turin Research Project) effettuarono una serie di esami (spettroscopia nel visibile e nell’ultravioletto per riflettanza e per fluorescenza, spettroscopia ai raggi X e IR, spettroscopia di massa, termografia infrarossa, radiografia, ecc.) sia sulle zone interessate dall’immagine sia sulle zone ematiche, accertando l’assoluta mancanza sul lenzuolo di pigmenti e coloranti e dimostrando inoltre che l’immagine corporea è assente al di sotto delle macchie ematiche (e dunque si è formata successivamente ad esse) e che è dovuta ad un’ossidazione-disidratazione della cellulosa delle fibre superficiali del tessuto con formazione di gruppi carbonilici coniugati. Tale alterazione è rilevabile solo superficialmente per una profondità di circa 40 micrometri (ossia 4 centesimi di millimetro). È stato inoltre dimostrato che la colorazione delle fibre nelle zone dell’immagine è uniforme e le variazioni di intensità dell’immagine sono dovute al numero di fibre colorate per unità di superficie. Nelle zone ematiche è stata evidenziata la presenza di anelli porfirinici e le stesse zone hanno dato luogo a reazioni di immunofluorescenza tipiche del sangue umano di gruppo AB. E molte altre ancora sono le caratteristiche dell’immagine evidenziate dalle analisi effettuate dopo gli esami del 1978.È pertanto evidente che per poter affermare di aver ottenuto (non importa con quale tecnica o metodo) un’immagine identica a quella sindonica è indispensabile effettuare su di essa le stesse analisi fatte sulla Sindone ed ottenere tutti gli stessi identici risultati. Invito pertanto coloro che intendono cimentarsi con tali esperimenti a effettuare sulle immagini da loro ottenute tali analisi, pubblicando su riviste scientifiche i relativi risultati.Mi risulta che fino ad ora tutte le teorie proposte, pur interessanti di per sé, sono sempre risultate carenti o perché non sono state correlate da verifiche sperimentali serie o perché tali verifiche hanno evidenziato sulle immagini ottenute caratteristiche fisico-chimiche molto diverse da quelle possedute dall’immagine sindonica.
Bruno Barberis
Bruno Barberis
Lo Spirito Santo è Persona divina
Nelle Sacre Scritture non ricorre la parola trinita'. Pero' nelle stesse abbiamo molti passi che parlano dello Spirito Santo. Tra questi ne ho presi alcuni:
Per quel che riguarda l'intelligenza,
lo Spirito Santo pensa ( I Corinzi 2:10,11; Romani 8: 27),
intende (Giovanni 16: 13),
parla ( Matteo 10: 20; Giovanni16: 13; Atti 8: 29; I Timoteo 4: 1; Apocalisse 2:7),
insegna (Luca 12:12; Giovanni 14:26; 16:12-14; I Corinzi 2:4 ),
testimonia ( Giovanni 15:26; Romani 8:16),
rivela (Giovanni 16:13; I Corinzi 2:10 ).
Per quello che concerne l'affettivita'…, lo Spirito Santo
ama ( Romani 15:30 ),
consola ( Giovanni 14:16-26; 15:26; Atti 9:31; e'chiamato il Consolatore),
prega e intercede (Romani 8: 26, 27),
invita il peccatore al pentimento ( Apocalisse 22: 17).
Per quanto si riferisce alla volonta, lo Spirito Santo
vuole ( I Corinzi 12:11 )
guida, chiama e, qualche volta, impedisce ( Romani 8:14; Atti 13:2-4; 16:6-7),
sostituisce ( Giovanni 14:16-17; 16:7),
distribuisce doni ( 1 Corinzi 12:10),
convince ( Giovanni 16:8 ) e da la forza di servire (Luca 24:49; Atti 1:8 ).
Si vede quindi che lo Spirito Santo si presenta. nelle fasi successive di una persona che pensa, che sente e che agisce.
D'altra parte, si puo': resistere allo Spirito Santo ( Atti 7: 51 ),
tentarlo ( Atti 5:9 ),
rattristarlo ( Isaia 63:10; Efesini 4:30 ),
oltraggiarlo ( Ebrei 10:29),
mentirgli ( Atti 5:3 ),
bestemmiare contro di lui, che costituisce un peccato imperdonabile ( Matteo 12:31-32).
Per quel che riguarda l'intelligenza,
lo Spirito Santo pensa ( I Corinzi 2:10,11; Romani 8: 27),
intende (Giovanni 16: 13),
parla ( Matteo 10: 20; Giovanni16: 13; Atti 8: 29; I Timoteo 4: 1; Apocalisse 2:7),
insegna (Luca 12:12; Giovanni 14:26; 16:12-14; I Corinzi 2:4 ),
testimonia ( Giovanni 15:26; Romani 8:16),
rivela (Giovanni 16:13; I Corinzi 2:10 ).
Per quello che concerne l'affettivita'…, lo Spirito Santo
ama ( Romani 15:30 ),
consola ( Giovanni 14:16-26; 15:26; Atti 9:31; e'chiamato il Consolatore),
prega e intercede (Romani 8: 26, 27),
invita il peccatore al pentimento ( Apocalisse 22: 17).
Per quanto si riferisce alla volonta, lo Spirito Santo
vuole ( I Corinzi 12:11 )
guida, chiama e, qualche volta, impedisce ( Romani 8:14; Atti 13:2-4; 16:6-7),
sostituisce ( Giovanni 14:16-17; 16:7),
distribuisce doni ( 1 Corinzi 12:10),
convince ( Giovanni 16:8 ) e da la forza di servire (Luca 24:49; Atti 1:8 ).
Si vede quindi che lo Spirito Santo si presenta. nelle fasi successive di una persona che pensa, che sente e che agisce.
D'altra parte, si puo': resistere allo Spirito Santo ( Atti 7: 51 ),
tentarlo ( Atti 5:9 ),
rattristarlo ( Isaia 63:10; Efesini 4:30 ),
oltraggiarlo ( Ebrei 10:29),
mentirgli ( Atti 5:3 ),
bestemmiare contro di lui, che costituisce un peccato imperdonabile ( Matteo 12:31-32).
Tuesday, October 13, 2009
Thursday, October 08, 2009
IL DOLORE DI DIO
Cristo aveva per diritto della Sua natura divina la massima Gloria dall'eternità preesistendo nella forma di Dio presso il Padre (cf. Fil. 2,6 Gv 1,1ss).
Venendo tra noi uomini per nostro infinito amore, con la sua estrema spoliazione, ha acquistato per merito, la Gloria che aveva già per Sua natura (Gv 17,5). Ha "imparato" a sue spese, dalle cose che patì, ad essere sottomesso ed ubbidiente in tutto fino al totale annientamento con la morte di Croce. Non possiamo immaginare quanto dolore non solo fisico ma anche interiore, ha dovuto sopportare Gesù per salvare l'uomo dall'abisso del peccato e per tirarlo fuori dalla schiavitù di un tiranno implacabile. Una idea di questa immane sofferenza ce la possiamo fare pensando a quel raro fenomeno di ematoidrosi (sudore di sangue durante l'agonia nell'orto degli ulivi) che Egli sperimentò ancor prima di essere torturato e crocifisso fisicamente, al pensiero di ciò a cui andava incontro e al rifiuto del suo amore da parte di tanti.
Ma non possiamo sapere cosa provasse il Padre celeste davanti allo spettacolo di un simile sacrificio del suo dilettissimo, inerme, innocente, ubbidientissimo Figlio !!!
Ciò che ad Abramo non ebbe il coraggio di chiedere fino in fondo, risparmiando la vita del suo unigenito Isacco, che Dio aveva chiesto al suo fedele di offrirgli in sacrificio, come figura di ciò che doveva poi avvenire nella realtà, Egli lo chiese a Se stesso e al proprio Unigenito a cui non risparmiò la morte ma nemmeno la ignominiosa passione che lo accompagnò fino all'ultimo respiro. Quale condizione si possa essere prodotta nel Padre in questo atto sacrificale del Figlio non ci è dato nemmeno immaginarlo, tantomeno descriverlo: possiamo solo pensare che avendo Gesù stesso detto: " il Padre è in me e io sono nel Padre", la sofferenza del Figlio sul piano umano possa essere stato vertiginosamente vissuto anche sul piano divino dal Padre. Anche se Dio è per natura, immutabile e impassibile, e quindi non è possibile sapere in che modo il Padre abbia potuto partecipare alla sofferenza del Figlio, tuttavia certamente egli "conosce" tanto perfettamente il Figlio da essere e da vivere in Lui e da essere con Lui una cosa sola. (Gv 10,15 e 30) Per questo, pensando a cosa sia costata la nostra redenzione e il nostro riscatto, non sciupiamo l'occasione di aggrapparci tenacemente e con tutta la nostra libera volontà a quella Mano dalla quale nessuno può rapirci. (Gv10,28)
Venendo tra noi uomini per nostro infinito amore, con la sua estrema spoliazione, ha acquistato per merito, la Gloria che aveva già per Sua natura (Gv 17,5). Ha "imparato" a sue spese, dalle cose che patì, ad essere sottomesso ed ubbidiente in tutto fino al totale annientamento con la morte di Croce. Non possiamo immaginare quanto dolore non solo fisico ma anche interiore, ha dovuto sopportare Gesù per salvare l'uomo dall'abisso del peccato e per tirarlo fuori dalla schiavitù di un tiranno implacabile. Una idea di questa immane sofferenza ce la possiamo fare pensando a quel raro fenomeno di ematoidrosi (sudore di sangue durante l'agonia nell'orto degli ulivi) che Egli sperimentò ancor prima di essere torturato e crocifisso fisicamente, al pensiero di ciò a cui andava incontro e al rifiuto del suo amore da parte di tanti.
Ma non possiamo sapere cosa provasse il Padre celeste davanti allo spettacolo di un simile sacrificio del suo dilettissimo, inerme, innocente, ubbidientissimo Figlio !!!
Ciò che ad Abramo non ebbe il coraggio di chiedere fino in fondo, risparmiando la vita del suo unigenito Isacco, che Dio aveva chiesto al suo fedele di offrirgli in sacrificio, come figura di ciò che doveva poi avvenire nella realtà, Egli lo chiese a Se stesso e al proprio Unigenito a cui non risparmiò la morte ma nemmeno la ignominiosa passione che lo accompagnò fino all'ultimo respiro. Quale condizione si possa essere prodotta nel Padre in questo atto sacrificale del Figlio non ci è dato nemmeno immaginarlo, tantomeno descriverlo: possiamo solo pensare che avendo Gesù stesso detto: " il Padre è in me e io sono nel Padre", la sofferenza del Figlio sul piano umano possa essere stato vertiginosamente vissuto anche sul piano divino dal Padre. Anche se Dio è per natura, immutabile e impassibile, e quindi non è possibile sapere in che modo il Padre abbia potuto partecipare alla sofferenza del Figlio, tuttavia certamente egli "conosce" tanto perfettamente il Figlio da essere e da vivere in Lui e da essere con Lui una cosa sola. (Gv 10,15 e 30) Per questo, pensando a cosa sia costata la nostra redenzione e il nostro riscatto, non sciupiamo l'occasione di aggrapparci tenacemente e con tutta la nostra libera volontà a quella Mano dalla quale nessuno può rapirci. (Gv10,28)
Tuesday, October 06, 2009
AMATEVI COME IO VI HO AMATI
Gesù nel dare il comandamento dell'amore come testamento prima della sua passione e morte, ha voluto imprimere a questo suo supremo comandamento una valenza assoluta.
Se noi cristiani ponessimo davvero mente e cuore a queste parole: AMATEVI COME IO VI HO AMATI, il mondo non andrebbe allo stesso modo. Se i quasi due miliardi di battezzati che ci sono nel mondo mettessro in pratica anche solo in parte questo comando, le cose cambierebbero radicalmente.
Solo che vediamo invece spesso fare il contrario . Che il Signore ci conceda la sua Misericordia e di comprendere che non osservando la regola principale anche tutte le altre cose girano male. Coloro che egoisticamente credono di realizzare qualcosa, in realtà si ritrovano al termine della vita con un pugno di mosche, e forse anche durante la vita, pur godendo apparentemente forse non sono stati felici.
Ed allora, facciamo tesoro dell'invito che tanto amorevolmente e pressantemente ci viene rivolto per la nostra stessa realizzazione e per contribuire attivamente alla realizzazione dell'umanità.
Se noi cristiani ponessimo davvero mente e cuore a queste parole: AMATEVI COME IO VI HO AMATI, il mondo non andrebbe allo stesso modo. Se i quasi due miliardi di battezzati che ci sono nel mondo mettessro in pratica anche solo in parte questo comando, le cose cambierebbero radicalmente.
Solo che vediamo invece spesso fare il contrario . Che il Signore ci conceda la sua Misericordia e di comprendere che non osservando la regola principale anche tutte le altre cose girano male. Coloro che egoisticamente credono di realizzare qualcosa, in realtà si ritrovano al termine della vita con un pugno di mosche, e forse anche durante la vita, pur godendo apparentemente forse non sono stati felici.
Ed allora, facciamo tesoro dell'invito che tanto amorevolmente e pressantemente ci viene rivolto per la nostra stessa realizzazione e per contribuire attivamente alla realizzazione dell'umanità.
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