Dalla"Lettera ai Corinzi" di san Clemente I, papa
Quanto sono mirabili e preziosi i doni di Dio, fratelli carissimi La vita
nell'immortalità, lo splendore nella giustizia, la verità nella libertà, la fede
nella confidenza, la padronanza di sé nella santità: tutto questo é stato messo
alla portata della nostra intelligenza. Quali saranno allora i beni che sono
preparati per coloro che lo aspettano? Solo il Creatore e il Padre dei secoli,
il Santo per eccellenza ne conosce la quantità e la bellezza. Noi dunque, al
fine di essere partecipi dei doni promessi, facciamo di tutto per ritrovarci nel
numero di coloro che lo aspettano.
E come si verificherà questo, fratelli carissimi? Si verificherà se la nostra
intelligenza sarà salda in Dio con la fede, se cercheremo con diligenza ciò che
é gradito e accetto a lui, se faremo ciò che é conforme alla sua santissima
volontà, se seguiremo la via della verità, insomma se ci terremo lontani da ogni
ingiustizia, perversità, avarizia, rissa, malizia e inganno. Questa é la via,
fratelli carissimi, in cui troviamo la nostra salvezza, Gesù Cristo, mediatore
del nostro sacrificio, difensore e aiuto della nostra debolezza. Per mezzo di
lui possiamo guardare l'altezza dei cieli, per mezzo di lui contempliamo il
volto purissimo e sublime di Dio, per lui sono stati aperti gli occhi del nostro
cuore, per lui la nostra mente insensata e ottenebrata rifiorisce nella luce,
per mezzo di lui il Padre ha voluto che noi gustassimo la conoscenza immortale.
Egli, essendo l'irradiazione della gloria di Dio, é tanto superiore agli angeli,
quanto più eccellente é il nome che ha ereditato (cfr. Eb 1, 3-4).
... Il ricco soccorra il povero, il povero lodi Dio perché gli ha dato uno che
viene a colmare la sua indigenza. Il sapiente mostri la sua sapienza non con le
parole ma con le opere buone; l'umile non renda testimonianza a se stesso, ma
lasci che sia un altro a dargliela. Avendo da Dio tutte queste cose, dobbiamo
ringraziarlo di tutto. A lui la gloria nei secoli dei secoli. Amen. (Capp. 35,
1-5; 36, 1-2; 37, 1. 4-5; 38, 1-2. 4; Funk 1, 105-109).
Monday, November 23, 2009
Friday, November 13, 2009
La fede dei Cristiani è ben altra dalla fede dei dèmoni
La fede dei figli di Dio è unita alla carità. La fede è l'inizio della salvezza. La vera pace.
2. 2. Ascolta appunto l'Apostolo che discute della fede, gran difensore della grazia; ascoltalo dire: Pace ai fratelli e carità unita alla fede 4. Egli ha indicato tre grandi realtà: pace, carità, fede. Ha dato il primo posto alla realtà finale, da ultimo ha citato la prima. L'inizio è infatti nella fede, la pace è alla fine. Quella per la quale crediamo, questa è la fede. Ma dev'essere la fede dei Cristiani, non dei dèmoni. Infatti, come dice l'apostolo Giacomo: Anche i dèmoni credono, ma tremano 5. Anche i dèmoni dissero a Cristo: Tu sei il Figlio di Dio 6. I dèmoni riconoscevano ciò che gli uomini non credevano. Gli uni tremarono, gli altri uccisero. E che? Per aver detto: Sappiamo chi tu sei, tu sei il Figlio di Dio 7, i dèmoni regneranno con il Figlio di Dio? Certamente no. Bisogna perciò distinguere la fede dei dèmoni dalla fede dei santi. Il discernimento va fatto assiduamente con vigilanza e diligenza. E' ciò che Pietro rispose al Signore che gli domandava: Voi chi dite chi io sia? Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente. E il Signore: Beato te, Simone, figlio di Giona 8. O Signore, te lo dissero anche i dèmoni: per quale ragione questi non sono beati? Perché? Perché i dèmoni lo dissero per timore, Pietro per amore. Perciò l'inizio viene dalla fede. Ma di quale fede si tratta? Di quella indicata dall'Apostolo: Né la circoncisione conta qualcosa, né la incirconcisione, ma la fede. Spiega, quale fede? La fede che opera per mezzo della carità 9. I dèmoni non hanno questa fede che spera per mezzo della carità, ma i soli servi di Dio, i soli santi di Dio, i soli figli di Abramo per la fede, i soli figli dell'amore i figli della promessa; per questo è detto: e la carità. Quelle tre realtà sono state indicate dall'Apostolo: Pace ai fratelli, e carità unita a fede. Pace ai fratelli. Da che viene la pace? E carità. Da che deriva la carità? Unita alla fede. Se non credi, infatti, non ami. Così, cominciando dalla fine e risalendo al principio, disse perciò l'Apostolo: Pace e carità, unita alla fede. Diciamo noi: Fede, carità e pace. Credi, ama, regna. Se infatti credi e non ami, non hai ancora diversificato la tua fede dalla fede di quelli che tremavano e dicevano: Sappiamo chi sei, il Figlio di Dio. Tu, perciò, ama; perché la carità unita alla fede stessa ti conduce alla pace. Quale pace? La pace vera, la pace piena, la pace reale, la pace sicura; dove non esiste sciagura, nemico alcuno. Questa pace è il fine di ogni buon desiderio. Carità unita alla fede; e sei vuoi dire così, dici bene. Fede unita alla carità.
2. 2. Ascolta appunto l'Apostolo che discute della fede, gran difensore della grazia; ascoltalo dire: Pace ai fratelli e carità unita alla fede 4. Egli ha indicato tre grandi realtà: pace, carità, fede. Ha dato il primo posto alla realtà finale, da ultimo ha citato la prima. L'inizio è infatti nella fede, la pace è alla fine. Quella per la quale crediamo, questa è la fede. Ma dev'essere la fede dei Cristiani, non dei dèmoni. Infatti, come dice l'apostolo Giacomo: Anche i dèmoni credono, ma tremano 5. Anche i dèmoni dissero a Cristo: Tu sei il Figlio di Dio 6. I dèmoni riconoscevano ciò che gli uomini non credevano. Gli uni tremarono, gli altri uccisero. E che? Per aver detto: Sappiamo chi tu sei, tu sei il Figlio di Dio 7, i dèmoni regneranno con il Figlio di Dio? Certamente no. Bisogna perciò distinguere la fede dei dèmoni dalla fede dei santi. Il discernimento va fatto assiduamente con vigilanza e diligenza. E' ciò che Pietro rispose al Signore che gli domandava: Voi chi dite chi io sia? Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente. E il Signore: Beato te, Simone, figlio di Giona 8. O Signore, te lo dissero anche i dèmoni: per quale ragione questi non sono beati? Perché? Perché i dèmoni lo dissero per timore, Pietro per amore. Perciò l'inizio viene dalla fede. Ma di quale fede si tratta? Di quella indicata dall'Apostolo: Né la circoncisione conta qualcosa, né la incirconcisione, ma la fede. Spiega, quale fede? La fede che opera per mezzo della carità 9. I dèmoni non hanno questa fede che spera per mezzo della carità, ma i soli servi di Dio, i soli santi di Dio, i soli figli di Abramo per la fede, i soli figli dell'amore i figli della promessa; per questo è detto: e la carità. Quelle tre realtà sono state indicate dall'Apostolo: Pace ai fratelli, e carità unita a fede. Pace ai fratelli. Da che viene la pace? E carità. Da che deriva la carità? Unita alla fede. Se non credi, infatti, non ami. Così, cominciando dalla fine e risalendo al principio, disse perciò l'Apostolo: Pace e carità, unita alla fede. Diciamo noi: Fede, carità e pace. Credi, ama, regna. Se infatti credi e non ami, non hai ancora diversificato la tua fede dalla fede di quelli che tremavano e dicevano: Sappiamo chi sei, il Figlio di Dio. Tu, perciò, ama; perché la carità unita alla fede stessa ti conduce alla pace. Quale pace? La pace vera, la pace piena, la pace reale, la pace sicura; dove non esiste sciagura, nemico alcuno. Questa pace è il fine di ogni buon desiderio. Carità unita alla fede; e sei vuoi dire così, dici bene. Fede unita alla carità.
Friday, November 06, 2009
Qualunque cosa chiederete nel nome mio
Giov 14,13 Qualunque cosa chiederete nel nome mio, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.
" nel mio nome" non significa semplicemente " pronunciando il mio nome" "invocando il mio nome" "appellandosi al mio nome" o anche "presentando la richiesta basandola sul vocabolo GESU'".Il nome indica la persona, e quindi "NEL MIO NOME" significa invece "in comunione con la mia persona", "in unione con me" " confidando in me" (come ipotizzava Caterina ), "rimanendo in me" (come ipotizzava Cattolico ) "interpretando il mio desiderio" in parole povere: "chiedendo secondo la mia volontà". Solo a questa condizione QUALUNQUE RICHIESTA potrà essere accolta, o meglio, sarà esaudita QUALUNQUE COSA che coincide col suo volere e che è in armonia con la Sua Persona.
E noi non possiamo essere certi che la sua volontà coincide con la nostra, quindi non possiamo essere certi di aver fatto richieste veramente NEL SUO NOME come potremmo a torto pensare.
Questo spiegherebbe il nostro quesito. Gesù perciò non ha mentito anche se non ha esaudito i suoi apostoli che accordandosi tra loro chiesero direttamente a Gesù, con tanta fede di farli sedere accanto a Lui, o se non ha esaudito s.Paolo che chiedeva bene con tutti i crismi, ma che evidentemente esprimeva una richiesta che non corrispondeva con la volontà del Signore.
Un mio amico aveva una moglie in coma. Confidava tanto che in base alla promessa espressa in quel versetto Gesù esaudisse la sua richiesta fatta anche con la preghiera della comunità, ma la moglie morì e questo amico è rimasto molto disilluso, anche se col tempo è riuscito ad accettare questa perdita.
La moglie di un pastore evangelico, nel mio paese, rimase vittima di un incidente con paralisi totale delle gambe. Confidava ciecamente in quelle parole di Gesù e tutta la sua comunità pregava incessantemente per la sua guarigione, ma non guarì e sia lei che il marito pastore hanno lasciato la comunità e forse hanno perso la fede. Esempi di questo genere si potrebbero moltiplicare. e molti anche nei nostri ambienti cattolici, hanno preso lucciole per lanterne
A volte capita che Gesù intervenga soprannaturalmente a seguito di una preghiera fatta con fede, a volte nonostante la fede di molte persone che pregano per una determinata cosa, non si ottiene il risultato sperato oppure capita che Gesù guarisca uno che nemmeno lo prega. Infatti, tanto per portare una dimostrazione biblica, riattaccò l'orecchio mozzato da S.Pietro al servo che cercava di catturarlo prima della passione e per il quale nessuno pregò, e non fece nulla per riattaccare la testa mozzata di s.Giovanni Battista che era certamente un suo servo fedele con tanti seguaci che lo avrebbero voluto riavere vivo. La Chiesa orante ottenne la liberazione di Pietro che era stato incarcerato per essere messo a morte ma Giacomo il Maggiore fu decapitato. Misteri della volontà di Cristo ma certamente finalizzati alla costruzione del suo regno e quindi all'adempimento della sua insondabile volontà.
.
Per questo la Scrittura ci insegna: (Ro 8,26 )Allo stesso modo anche lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare, ma lo Spirito stesso intercede con insistenza per noi, con gemiti inesprimibili; 27 e colui che scruta i cuori sa quali sono i desideri dello Spirito, poiché egli intercede per i credenti secondo i disegni di Dio.
Così dobbiamo sapere, che mentre noi credenti ci accordiamo per pregare per una determinata cosa, lo Spirito Santo, che conosce le reali necessità secondo la volontà di Cristo, intervenga presentando al Padre una RICHIESTA PIU' CONSONA alla situazione per la quale preghiamo, e quindi dobbiamo essere sicuri che la nostra preghiera verrà esaudita ma nel modo migliore, a volte molto diversamente da quanto ci potremmo aspettare.
Ed allora penso che ad ogni richiesta dovremmo aggiungere almeno idealmente: Ti chiedo questa cosa (qualunque cosa) SE è nel TUO NOME (cioè NELLA TUA VOLONTA' ). La stessa cosa fece in fondo Cristo stesso, il quale secondo la sua situazione umana avrebbe voluto fuggire dal calice amaro che lo attendeva, ma pregò anche che si compisse la VOLONTA' DEL PADRE, mostrandoci come dobbiamo pregare anche nella situazione più disperata, secondo il modello del Padre Nostro con cui si esprime la stessa intenzione: Padre sia fatta la tua volontà.
" nel mio nome" non significa semplicemente " pronunciando il mio nome" "invocando il mio nome" "appellandosi al mio nome" o anche "presentando la richiesta basandola sul vocabolo GESU'".Il nome indica la persona, e quindi "NEL MIO NOME" significa invece "in comunione con la mia persona", "in unione con me" " confidando in me" (come ipotizzava Caterina ), "rimanendo in me" (come ipotizzava Cattolico ) "interpretando il mio desiderio" in parole povere: "chiedendo secondo la mia volontà". Solo a questa condizione QUALUNQUE RICHIESTA potrà essere accolta, o meglio, sarà esaudita QUALUNQUE COSA che coincide col suo volere e che è in armonia con la Sua Persona.
E noi non possiamo essere certi che la sua volontà coincide con la nostra, quindi non possiamo essere certi di aver fatto richieste veramente NEL SUO NOME come potremmo a torto pensare.
Questo spiegherebbe il nostro quesito. Gesù perciò non ha mentito anche se non ha esaudito i suoi apostoli che accordandosi tra loro chiesero direttamente a Gesù, con tanta fede di farli sedere accanto a Lui, o se non ha esaudito s.Paolo che chiedeva bene con tutti i crismi, ma che evidentemente esprimeva una richiesta che non corrispondeva con la volontà del Signore.
Un mio amico aveva una moglie in coma. Confidava tanto che in base alla promessa espressa in quel versetto Gesù esaudisse la sua richiesta fatta anche con la preghiera della comunità, ma la moglie morì e questo amico è rimasto molto disilluso, anche se col tempo è riuscito ad accettare questa perdita.
La moglie di un pastore evangelico, nel mio paese, rimase vittima di un incidente con paralisi totale delle gambe. Confidava ciecamente in quelle parole di Gesù e tutta la sua comunità pregava incessantemente per la sua guarigione, ma non guarì e sia lei che il marito pastore hanno lasciato la comunità e forse hanno perso la fede. Esempi di questo genere si potrebbero moltiplicare. e molti anche nei nostri ambienti cattolici, hanno preso lucciole per lanterne
A volte capita che Gesù intervenga soprannaturalmente a seguito di una preghiera fatta con fede, a volte nonostante la fede di molte persone che pregano per una determinata cosa, non si ottiene il risultato sperato oppure capita che Gesù guarisca uno che nemmeno lo prega. Infatti, tanto per portare una dimostrazione biblica, riattaccò l'orecchio mozzato da S.Pietro al servo che cercava di catturarlo prima della passione e per il quale nessuno pregò, e non fece nulla per riattaccare la testa mozzata di s.Giovanni Battista che era certamente un suo servo fedele con tanti seguaci che lo avrebbero voluto riavere vivo. La Chiesa orante ottenne la liberazione di Pietro che era stato incarcerato per essere messo a morte ma Giacomo il Maggiore fu decapitato. Misteri della volontà di Cristo ma certamente finalizzati alla costruzione del suo regno e quindi all'adempimento della sua insondabile volontà.
.
Per questo la Scrittura ci insegna: (Ro 8,26 )Allo stesso modo anche lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare, ma lo Spirito stesso intercede con insistenza per noi, con gemiti inesprimibili; 27 e colui che scruta i cuori sa quali sono i desideri dello Spirito, poiché egli intercede per i credenti secondo i disegni di Dio.
Così dobbiamo sapere, che mentre noi credenti ci accordiamo per pregare per una determinata cosa, lo Spirito Santo, che conosce le reali necessità secondo la volontà di Cristo, intervenga presentando al Padre una RICHIESTA PIU' CONSONA alla situazione per la quale preghiamo, e quindi dobbiamo essere sicuri che la nostra preghiera verrà esaudita ma nel modo migliore, a volte molto diversamente da quanto ci potremmo aspettare.
Ed allora penso che ad ogni richiesta dovremmo aggiungere almeno idealmente: Ti chiedo questa cosa (qualunque cosa) SE è nel TUO NOME (cioè NELLA TUA VOLONTA' ). La stessa cosa fece in fondo Cristo stesso, il quale secondo la sua situazione umana avrebbe voluto fuggire dal calice amaro che lo attendeva, ma pregò anche che si compisse la VOLONTA' DEL PADRE, mostrandoci come dobbiamo pregare anche nella situazione più disperata, secondo il modello del Padre Nostro con cui si esprime la stessa intenzione: Padre sia fatta la tua volontà.
Subscribe to:
Posts (Atom)